Una situazione che è necessario chiarire si può verificare quando un giocatore non è assolutamente certo se la sua palla si trovi entro i margini di un ostacolo d’acqua o meno. Ciò accade quando un paletto che definisce il margine dell’ostacolo è posizionato incorrettamente o manca del tutto.

Parte della Definizione di Ostacolo d’Acqua afferma:

(…) Quando il margine di un ostacolo d’acqua laterale è definito da paletti, i paletti sono dentro l’ostacolo d’acqua laterale e il margine dell’ostacolo è definito dai punti esterni più vicini dei paletti, presi a livello del terreno.

Questo va bene quando i paletti sono stati posizionati correttamente, ma se è ovvio che i paletti sono stati collocati scorrettamente oppure manca un paletto, allora si applica la Decisione 26/2:

D. I paletti che definiscono i margini di un ostacolo d’acqua non sono posizionati correttamente. Di conseguenza, un’area che fa chiaramente parte dell’ostacolo d’acqua è fuori dai paletti e, quindi, tecnicamente, è fuori dall’ostacolo. La palla di un giocatore si ferma nell’acqua in quest’area. Il giocatore sostiene che, secondo l’allineamento dei paletti, la sua palla si trovi in acqua occasionale sul percorso. Il reclamo è valido?

R. No. Il Comitato ha sbagliato nel non definire correttamente il margine dell’ostacolo come richiesto dalla Regola 33-2a, ma un giocatore non ha il diritto di trarre vantaggio da un tale errore. Poichè è chiaro che il posto dove la palla del giocatore si trova è entro i margini naturali dell’ostacolo d’acqua, la richiesta non dovrebbe essere accettata.

E’ sorprendente, ma non sono pochi i campi da golf dove i paletti che circondano un ostacolo d’acqua sono posizionati scorrettamente, magari direttamente sulla parete ripida che conduce all’acqua. Infatti, in questo modo, il giocatore che vuole ovviare (secondo la Regola 26-1c a es.) non solo è penalizzato di un colpo, ma si troverebbe a giocare la palla con i piedi sulla pendenza. Di conseguenza la palla si troverebbe sopra o sotto i suoi piedi nel giocare il colpo successivo, a seconda della direzione da intraprendere.
La Decisione 33-2a/4  è inerente a questo contesto:

  • Le linee e i paletti che definiscono i margini di un ostacolo d’acqua devono essere collocati il più vicino possibile lungo i margini naturali dell’ostacolo, cioè dove il terreno digrada per formare la depressione contenente l’acqua.

Questo significa che i Comitati dovrebbero assicurare che le sponde ripide ( vedi l’immagine qui sopra) dovrebbero essere incluse nei margini dell’ostacolo, in quanto è loro responsabilità farlo accuratamente. La Regola 33-2 afferma infatti:

Il Comitato deve definire accuratamente:
(i) il campo e il fuori limite;
(ii) i margini degli ostacoli d’acqua e degli ostacoli d’acqua laterali;
(iii) il terreno in riparazione e
(iv) le ostruzioni e le parti integranti del campo.

Tutto chiaro? Buon gioco, allora!  😉

2 pensiero su “I MARGINI DELL’OSTACOLO D’ACQUA”
  1. Ciao, grazie per l’articolo, era proprio quello che mi serviva per farti questa domanda che mi assilla 🙂
    Prova a guardare come è marcato questo ostacolo http://tinypic.com/r/6fw3m8/5
    In pratica è il caso contrario a quello nella foto dell’articolo, ovvero l’ostacolo è marcato in eccesso al posto che in difetto, in questo caso nell’area con il punto di domanda posso addressare la palla perchè l’ostacolo è stato marcato male? o se c’è acqua occasionale posso ovviare senza penalità per lo stesso motivo?
    grazie!

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